Scuola Materna a Roma

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

La scuola è un “ambiente che deve accogliere bambini di età eterogenea e deve essere adatto al lavoro individuale o di piccolo gruppo. Il suo parametro di misura è dunque la casa, con spazi articolati, irregolari, ricchi di ‘angoletti nascosti’, di ‘cantucci tranquilli’ dove lavorare, pensare, immaginare con i propri tempi e ritmi interiori. Ma anche ambiente preparato nel senso della misura, con oggetti e arredi proporzionati all’età e al corpo dei bambini stessi, rivelatori dell’esattezza e dell’ordine, qualità che suggeriscono una disciplinata attività autonoma; ambiente accogliente e caldo, rassicurante e vissuto con un positivo senso di appartenenza.” (Maria Montessori)

Il complesso scolastico è stato impostato su uno schema planivolumetrico semplice e su alternanza di pieni e di vuoti che valorizzasse gli ambienti interni dando allo spazio del giardino il giusto “peso” all’interno del complesso. La divisione dei diversi giardini tematici consente un uso diversificato dello spazio ed una vasta scelte di possibilità nell’allestimento degli spazi esterni. L’interno della scuola attraverso grandi vetrate è in diretto contatto con l’esterno che ne diventa naturale prosecuzione nei mesi primaverili, estivi ed autunnali, quando parte delle attività possono svolgersi all’esterno. La sequenza degli spazi interni, dei portici e dei giardini “racconta” di una volontà di continuità tra ciò che è antropico e ciò che è naturale, di un dialogo innescato tra i diversi sistemi che rappresenta “la cifra” stessa dell’intervento.
La stessa varietà di spazi è pensata all’interno dove un grande connettivo e pubblico definirà uno luogo polivalente e multifunzione ricco di connotazioni volumetriche e spaziali che rappresenta il fulcro stesso della struttura. Questo elemento unificatore ed ordinatore è al suo interno un sistema spaziale complesso e variegato.
Il progetto esplicita alcune caratteristiche spaziali fondamentali per lo sviluppo psico-fisico del bambino e per i sui bisogni all’interno della scuola. Gli spazi, sia interni che esterni sono stati progettati seguendo i criteri di seguito elencati:

- Spazi proporzionati alle capacità motorie, operative e mentali dei bambini per essere attivamente utilizzati e padroneggiati;

- Luoghi ordinati e organizzati affinché, attraverso punti di riferimento non discontinui, il bambino possa formarsi una propria visione della realtà che anche emotivamente abbia carattere di rassicurazione e certezza;

- Laboratori ed aule di dimensioni e proporzioni tali da favorire la libera espansione degli interessi e delle esperienze e una positiva dimensione psicoaffettiva necessaria al sorgere del sentimento di fiducia in sé e negli altri;

- Spazi comuni curati e ben articolati nei particolari anche per stimolare il bambino alla scoperta della molteplicità delle cose ed adatte a sviluppare l’interesse anche per il bello e tutto ciò che stimoli gradevolezza ed equilibrio.

SCHEDA PROGETTO

  • SCUOLA MATERNA
  • LUOGO:Roma (BL)
  • COMMITTENTE: Comune di Roma
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 1200 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto 2014
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con arch. Andrea Berrettoni, arch. Stefano Esposito, arch. Donatella D'Antonio
Padiglione Infanzia Milano

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Una gemma colorata all'interno di un giardino delle essenze e dei profumi. Questo il progetto del nostro Padiglione per l'infanzia che si propone come punto di riferimento importante ed integrato all'interno del giardino la "biblioteca degli alberi".

L'IDEA DI PROGETTO E LE "RAGIONI DELLA FORMA"
Elemento cardine del progetto è il fattore ludico e giocoso dell'intervento sottolineato dall'uso del colore che vivacizza il contesto ambientale e costruisce un filo rosso di unione tra gli elementi della ludoteca e quelli del parco in costruzione.
La forma, liberamente ispirata al gioco del tangram, si confronta con i limiti imposti molto rigorosi, a livello di sagome e distacchi, ma si articola dal punto di vista volumetrico con un gioco di scavi e pieghe, enfatizzato dall'uso delle facce colorate di rivestimento del prospetto. Le macroforme colorate che caratterizzano il prospetto sono a loro volta realizzate con un mosaico di tessere dello stesso colore e di dimensioni inferiori montate a mosaico.
La copertura rappresenta il quinto prospetto dell'edificio. Questo elemento molto visibile e traguardata da gran parte dell'intorno costruito è trattata con un rivestimento in continuità con le facciate verticali dell'edificio e con la porzione interna dell'atrio.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Milano (MI)
  • COMMITTENTE: Comune di Milano
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 500mq Cubatura 1800mc
  • CRONOLOGIA: Progetto di concorso 2014
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con arch. Andrea Berrettoni, arch. Stefano Esposito, arch. Donatella D'Antonio
Ospedale Rummo Benevento

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il nuovo ospedale è pensato come una struttura “aperta”, liberamente fruibile dai cittadini, direttamente accessibile attraverso i sistemi pubblici e privati di trasporto. L’impostazione dei percorsi esterni ed interni si basa su una chiarezza definita dalla conformazione degli spazi ed alla separazione dei flussi che garantiscono non solo la sicurezza dei visitatori ma anche il funzionamento ottimale degli spazi destinati al malato ed agli operatori.
Sin dall’esterno la piacevolezza e l’articolazione degli spazi, collegati visivamente e funzionalmente con l’interno da una promenade architettonica sono orientati al benessere dei fruitori ed alla semplicità di funzionamento. L’immediatezza della percezione visiva sarà facilitata dall’uso di materiali semplici e naturali. È ormai dimostrato che uno dei fattori che influisce di più nell'efficienza di una struttura ospedaliera è il sistema dei percorsi: il lay-out distributivo deve discendere da una logica stringente sul piano dei percorsi che riguarda sia la scala delle precedenze sia la scala dei flussi.
Un progetto-percorsi chiaro deriva da un'analisi delle interrelazioni possibili, relazionate all'intensità dei flussi di spostamento nonché alla natura dell'oggetto stesso dello spostamento (persone, materiali, notizie).
Direttamente connesso al problema dei percorsi è il problema della segnaletica: "La segnaletica - scrive Carlo Casati è in un certo senso un impianto, così come, in un certo senso è arredamento". Infatti, il punto critico per i pazienti dell'ospedale - ma anche per i visitatori - è rappresentato dalla capacità di orientarsi e trovare la propria strada all'interno del complesso.
Alcuni studi (J. Green, Hospital Research and Briefing Problems, 1980) hanno dimostrato che la segnaletica occupa il quinto posto in ordine di importanza fra tutti quelli ricordati dai pazienti e si trova al quarto posto per le lamentele.
Dal punto di vista spaziale questo si traduce in:

− un organismo con un sistema distributivo semplice, razionale, gerarchia di percorsi, presenza di nodi dotati di chiari riferimenti.

− varietà di conformazione spaziale, di decorazione, di arredo, corrispondenza spazio-funzioni; impiego di elementi di dettaglio (il colore, l'illuminazione, la grana dei materiali, le piante, gli oggetti d'arte) per qualificare e marcare punti, percorsi o aree.

− adeguato e chiaro sistema di segnaletica.

In particolare il progetto struttura una piazza esterna che conduce al padiglione. Questa sarà dotata di aree di sosta e seduta, verde attrezzato e giochi per bambini. Sarà corredato dalla presenza dell’acqua come elemento naturale di qualità dell’ambiente finalizzato a caratterizzare i nuovi spazi esterni rendendo l’ambiente accogliente. La corona di spazio verde che circonda i parcheggi e scherma la nuova pista autonoma ed isolata dell’ambulanza caratterizza il sistema ambientale esterno separando i flussi ed attenuando gli impatti visivi ed acustici dei sistemi di mobilità interni al all’ospedale.
Il nuovo padiglione è fortemente integrato con le attività accessibili e di servizio come esercizi commerciali, alberghieri e di ristorazione, servizi, “contiene” nuove attrezzature di servizio e di accoglienza, attrezzature collettive (asilo nido), spazi per attività culturali, spazi per le associazioni di volontariato e di assistenza sociale nell’area di accoglienza.
Un progetto-funzione e “ forma” che mantenga come fulcro una centralità del paziente dettata non solo da un ritorno dei classici valori legati alla cultura della "umanizzazione" della medicina ma piuttosto imposta dall'esigenza di soddisfare al meglio le richieste di un paziente che é anche cliente e che sceglie nel mercato la struttura che più lo soddisfa.

SCHEDA PROGETTO

  • OSPEDALE RUMMO
  • LUOGO: Benevento (BN)
  • COMMITTENTE: Azienda Ospedaliera Rummo - Benevento
  • DATI DIMENSIONALI:
  • CRONOLOGIA: Progetto di concorso 2013
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con Arch. Stefano Esposito; arch. Michela Tascioni
Piazza Rocca Priora

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto urbano riguarda la “RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE ED URBANA DI LARGO PALLOTTI-VIALE DEGLI OLMI” del Comune di Rocca Priora. Obiettivo del progetto è realizzare all'interno del contesto urbano un sistema di spazi pubblici continui, omogenei, attrezzati e riconoscibili attraverso la riconfigurazione dell'attuale sistema carrabile e pedonale introducendo nuovi elementi e sistemi naturali ed antropici.
Un nuovo BOULEVARD URBANO, un asse attrezzato a verde e servizi in grado di ricucire il tessuto urbano del Viale degli Olmi e l’ambito naturalistico del parco della Madonna della neve. Un progetto unitario in grado di mettere a sistema ambiti attualmente non collegati e disomogenei dal punto di vista architettonico e funzionale.
Il progetto prevede di massimizzare l’utilizzo delle aree urbane al fine di costruire un insieme di luoghi abitati, vivi, capaci di essere attrattori della vita quotidiana della cittadina. Un progetto in grado di valorizzare la memoria storica, di rispettare la configurazione architettonica attraverso lo studio dei fronti edilizi e di esaltare il carattere storico e culturale dell’area e di alcune emergenze architettoniche come il collegio della Madonna della neve, attraverso la riqualificazione ambientale e la riconfigurazione dell’assetto urbano del tessuto viario ed edilizio esistente.
Scopo del progetto è quello di portare il parco in città e la città del parco. Favorire una sinergia tra le due realtà attualmente separate e non dialoganti. Attrezzature nel parco e parco attrezzato per la città attraverso servizi, percorsi e ricuciture che potranno saturare le attuali smagliature dei diversi sistemi che coesistono in quest'ambito urbano.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Rocca Priora (RM)
  • COMMITTENTE: Comune di Rocca Priora
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 16000 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto 2013
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con arch. Andrea Berrettoni, arch. Stefano Esposito, arch. Donatella D'Antonio
I Camini delle Fate - Dolzago (Lecco)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

I CAMINI DELLE FATE: soldati pietrificati da un dio anatolico, come racconta la leggenda, per salvare gli abitanti da un'invasione nemica? Profili frastagliati della montagna così lontana ma così vicino? Elementi iconici e svettanti verso il cielo come plastici telescopi? Grandi occhi luminosi e irraggianti? Sogni e fantasie di bambino che evocano mondi immaginari, territori incontaminati, fiabe colorate e variopinte.

La scuola è un “ambiente che deve accogliere bambini di età eterogenea e deve essere adatto al lavoro individuale o di piccolo gruppo. Il suo parametro di misura è dunque la casa, con spazi articolati, irregolari, ricchi di ‘angoletti nascosti’, di ‘cantucci tranquilli’ dove lavorare, pensare, immaginare con i propri tempi e ritmi interiori. Ma anche ambiente preparato nel senso della misura, con oggetti e arredi proporzionati all’età e al corpo dei bambini stessi, rivelatori dell’esattezza e dell’ordine, qualità che suggeriscono una disciplinata attività autonoma; ambiente accogliente e caldo, rassicurante e vissuto con un positivo senso di appartenenza.” (Maria Montessori)

Il complesso scolastico è stato impostato su uno schema planivolumetrico semplice e su un'alternanza di pieni e di vuoti che valorizzi gli ambienti interni dando allo spazio del giardino il giusto “peso” all’interno del complesso. La divisione dei diversi giardini tematici consente un uso diversificato dello spazio ed una vasta scelte di possibilità nell’allestimento degli spazi esterni. L’interno della scuola risulta, attraverso grandi vetrate, in diretto contatto con l’esterno che ne diventa naturale prosecuzione nei mesi primaverili, estivi ed autunnali, quando parte delle attività possono svolgersi all’esterno. La sequenza degli spazi interni, dei portici e dei giardini “racconta” di una volontà di continuità tra ciò che è antropico e ciò che è naturale, di un dialogo innescato tra i diversi sistemi che rappresenta “la cifra” stessa dell’intervento. Tutti gli spazi sono illuminati da grandi lucernai che abbiamo chiamato "i camini delle fate".
Il progetto esplicita alcune caratteristiche spaziali fondamentali per lo sviluppo psico-fisico del bambino e per i sui bisogni all’interno della scuola. Gli spazi, sia interni sia esterni sono stati progettati seguendo i criteri di seguito elencati:

- Spazi proporzionati alle capacità motorie, operative e mentali dei bambini per essere attivamente utilizzati e padroneggiati; - Luoghi ordinati e organizzati affinché, attraverso punti di riferimento non discontinui, il bambino possa formarsi una propria visione della realtà che anche emotivamente abbia carattere di rassicurazione e certezza; - Laboratori ed aule di dimensioni e proporzioni tali da favorire la libera espansione degli interessi e delle esperienze e una positiva dimensione psico-affettiva necessaria al sorgere del sentimento di fiducia in sé e negli altri; - Spazi comuni curati e ben articolati nei particolari anche per stimolare il bambino alla scoperta della molteplicità delle cose ed adatte a sviluppare l’interesse anche per il bello e tutto ciò che stimoli gradevolezza ed equilibrio.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Dolzago (LC)
  • COMMITTENTE: Comune di Dolzago
  • DATI DIMENSIONALI: 1.200 mq - Cubatura 4.200 mc
  • CRONOLOGIA: Progetto di concorso 2013
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con Arch. Stefano Esposito, Arch. Michela Tascioni
Borgo delle Contrade - Artena (Roma)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto presentato risponde al bando “CONCORSO DI IDEE “Borgo delle Contrade” Definizione dell'immagine architettonica dell'intervento” pubblicato dal Comune di Artena in collaborazione con la Società Lari ed il patrocinio dell’Ordine degli architetti di Roma.

In particolare la nostra proposta progettuale sviluppa i due temi principali che rientrano negli ambiti rispettivamente pubblico e privato. L’integrazione tra le due aree ed il carattere unitario dell’intervento obbligavano, secondo il nostro parere, a dare una risposta coordinata ed uniforme del nuovo intervento. La complessità del sistema, l’insieme di funzioni e le richieste di dare una nuova immagine al costruendo complesso ci hanno spinto ad individuare una soluzione che caratterizzi in modo distintivo la nuova realizzazione.

Un’immagine innovativa, contemporanea ma al tempo stesso integrata dal punto di vista delle geometrie e dei materiale con il contesto nel quale si pone. E proprio il contesto è l’elemento caratterizzante della proposta progettuale, i riferimenti dell’Arco Borghese hanno determinato lo studio del cromatismo delle facciate, la luce e l’ambiente del centro storico di Artena hanno guidato le riflessioni sull’assetto del portico e sulla sistemazione degli arredi e degli spazi verdi. Il riferimento allo spazio come enclave ma al tempo stesso come elemento catalizzatore anche della zona più diffusa e parcellizzata che circonda l’intervento ci ha spinto a determinare un nuovo assetto viario in grado di rendere il sistema più funzionale dal punto di vista carrabile ed al tempo stesso più consono dal punto di vista dell’assetto pedonale .Si è scelto quindi un linguaggio “composto” e modulare che potesse dare unità formale ai diversi edifici ed una forte identità che potesse caratterizzare il complesso degli edifici.Il modulo del pannello prefabbricato come il modulo della pietra con la quale è stato realizzato nel corso della storia il borgo antico di Artena. Il colore rosso come la tonalità dell’Arco borghese che così fortemente caratterizza l’identità di Artena e rimanda alla storia del paese e della sua popolazione.Il progetto semplifica le soluzioni a base di gara attraverso l’utilizzo di pochi materiali che definiscono in modo analogo ma distinto i diversi edifici e lo spazio pubblico. Il trattamento materico e di colore della piazza costruisce l’elemento di grande “basamento” continuo sul quale sorgono le diverse emergenze costruite. Un elemento unificatore che conduce dalla strada principale fino all’interno del nuovo borgo con continuità. I pannelli di cemento prefabbricati diventano elementi di rivestimento ma anche elementi di arredo urbano definendo le grandi panche all’interno della piazza nonché il sistema di illuminazione verticale.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Artena (RM)
  • COMMITTENTE: Società Lari
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 4600 mq Cubatura 13.000 mc
  • CRONOLOGIA: Progetto di concorso 2010, Progetto vincitore, Realizzazione in corso d'opera della parte pubblica
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con arch. Mauro Middei, arch. Riccardo Capocci
Nido Regione Lazio - Roma

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

“Guardate il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o non ha mangiato il fiore? E vedrete che tutto cambia… Ma i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza” Il Piccolo Principe - Antoine de Saint-Exupery.

Costruire uno spazio. Come costruirebbe il proprio spazio un bambino? Probabilmente con i mattoncini colorati. E come si può trasformare un concept architettonico di bimbo in un progetto architettonico compiuto e risolto? Noi ci abbiamo provato attraverso il ricorso all’astrazione dell’idea di base legata al montaggio dei mattoncini, alla loro aggregazione e composizione.
Un’idea giocosa e colorata sviluppata attraverso l’analisi del contesto degli spazi esistenti e dai vincoli materiali dati dai luoghi (dimensioni, illuminamento, dislivelli, limiti da rispettare) di cui il band0 definisce i limiti ed i vincoli immateriali dati dalle normative. I passaggi logici successivi ci hanno portato a sviluppare un’idea semplice ed in un certo senso banale attraverso la soluzione successiva dei problemi e l’assolvimento delle richieste espresse dal tema.
La nostra ipotesi sottende un’idea giocosa dello spazio ed una costruzione articolata degli ambiti che stimoli inventiva e fantasia; che possa essere quindi, una continua sorpresa. Crediamo che attraverso la forma si possano mettere a sistema e risolvere le tante invarianti che il progetto pone nella sua costruzione. I mattoncini standard e pezzi speciali definiscono il sistema principale di composizione, il cuore del progetto e contengono gli spazi principali legati all’attività dei bambini. Il sistema di mattoncini si compone all’interno di uno spazio neutro, lineare, esistente e preordinato dal bando ricollegando quote e spazi funzionali e dando chiarezza e lettura semplice ed univoca all’intero sistema.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Roma (RM)
  • COMMITTENTE: Regione Lazio
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 800 mq Cubatura 1400 mc
  • CRONOLOGIA: Progetto di concorso 2010 Terzo premio e menzione
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con Arch. Mauro Midddei; Arch. Cinzia Grasso ; arch. Michela Tascioni
Spazi pubblici a San Giovanni in Persiceto - Bologna

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Gli obiettivi proposti dal concorso sono risolti dal progetto attraverso una strategia che prevede un approccio architettonico differente ma armonico in merito ai due ambiti proposti: il piazzale di stazione e l'edificio dell'ex Arte Meccanica. Il progetto deriva da un CONCEPT unico che si declina in maniera differente e mirata nelle diverse condizioni. Un sistema unico ed integrato a livello di distribuzione di funzioni, di impostazione generale e di soluzioni architettoniche, nonché a livello di scelte di materiali e finiture. Nello stesso tempo abbiamo ritenuto opportuno operare in maniera specifica per ciascuno dei due ambiti rispettandone le caratteristiche autonome e valorizzandone attraverso il nuovo assetto le qualità intrinseche.
Nell’area della stazione si è cercato di dare un ORDINE al sistema urbano definito da una sommatoria di interventi poco coordinati ed integrati. Per l’area ex Arte Meccanica il progetto sceglie un segno più forte ed una caratterizzazione simbolica in grado di strutturare una nuova realtà urbana in continuità con i sistemi ambientali ed il contesto esistenti.
Come progettisti, nel rispetto di quanto richiesto dall’Amministrazione, abbiamo ritenuto opportuno intervenire sull’area della stazione ferroviaria riassettando l’intero comparto dal punto di vista dei flussi, delle distribuzioni, attraverso una razionalizzazione delle funzioni ed un intervento molto contenuto basato sul riassetto del sistema delle pavimentazioni, dell’arredo urbano e degli elementi illuminanti che caratterizzano lo spazio.
L’area dell’ex Arte Meccanica ha invece, attualmente, una connotazione extraurbana (è al di la della linea ferroviaria) ma è inserita in una zona di espansione di San Giovanni in Persiceto, in diretto contatto con il nuovo parco urbano limitrofo e direttamente sul percorso della pista ciclabile Eurovelo 7.
Il nuovo centro civico cittadino, il CHIASMA appunto, non è solo un incrocio ma rappresenta il luogo di unione, di ritrovo sia della cittadinanza che dei cicloturisti italiani e stranieri. La sua stessa forma si determina attraverso l’unione e la gestione delle due direttrici della pista ciclabile in questo luogo. La sua configurazione risulta la naturale volumetrizzazione delle direttrici di flusso già esistenti. L’edificio viene ad essere da un lato un espansione della piazza e dello spazio pubblico dall’atro un’estensione del parco e del sistema del verde esistente, esaltando e valorizzando le potenzialità del luogo. Fulcro e centralità vengono a definirsi come le caratteristiche del nuovo complesso architettonico che ospiterà un mix di funzioni pubbliche e di servizio in grado di farne un punto di riferimento per giovani ed anziani, per persone di diversa cultura e formazione. Il nuovo centro civico ospiterà un auditorium-sala conferenze, aule polifunzionali, il museo delle macchine dell’ex arte meccanica, servizi bar, internet-point e sale lettura. Ma anche piazze, parcheggi biciclette, skate-park e cavea all’aperto per spettacoli e manifestazioni estive. Un complesso polifunzionale “aperto” e flessibile, ideale a soddisfare esigenze diverse attraverso usi trasformabili e rinnovabili.zi ed i suoi spazi funzionali.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: San Giovanni in Persiceto (BO)
  • COMMITTENTE: Comune di San Giovanni in Persiceto
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 5400 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto di concorso 2012
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con arch. Michela Tascioni, arch. Josa maria Energici
Nuova Piazza De Gasperi - Grottaferrata (Roma)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il nostro progetto per la sistemazione di piazza De Gasperi ha nell’approccio contestuale, nell’analisi del tessuto urbano, nella ricerca delle relazioni storiche e delle dinamiche contemporanee, nella attenzione rispetto alla sostenibilità delle scelte costruttive ed ambientali e nella integrazione tra architettura contemporanea e città consolidata gli elementi caratterizzanti.
In particolare il concept di progetto prende le mosse da un’attenta analisi del contesto generale e delle condizioni urbane della zona costruendo un sistema a forte relazione con l’intorno. I nuovi spazi urbani progettati: l’asse, la piazza, il parco non sono altro che l’estensione di quanto in nuce la città di grotta ferrata esprime. Sono l’interpretazione e l’espressione configurata delle potenzialità intrinseche di un sistema urbano per alcuni versi ancora incompleto e quasi “interrotto”. E’ proprio attraveso la ripresa del dialogo con la città storica e con le dinamiche contemporanee che la nostra proposta vuole essere stimolo per una riflessione su un possibile sviluppo pianificato di un brano importante di città.
Una nuova porta ma anche una piazza urbana; un parco cittadino ma anche un sistema di servizi; un luogo con una propria identità spaziale e funzionale ma anche il completamento del centro storico e delle sue spazialità e geometria.
Il parcheggio diventa occasione, incipit, germe primordiale di nuova linfa per lo sviluppo pianificato di un brano importante di città che attualmente è solo un grande svincolo circondato da spazi sottoutilizzati se non inutilizzati.
La proposta progettuale definisce nuove e più ricche relazioni con l’intorno, definisce gli accessi, gli ingressi pedonali, i raccordi altimetrici con il contesto circostante. L’esigenza del progetto dello spazio pubblico circostante nasce dalla riflessione della mancanza nelle nuove zone di espansione residenziale di spazi pubblici “progettati” che costituiscano luoghi di relazione spaziale tra i vari “pezzi” di città e di relazione sociale. Il sistema generale permette quindi di ottenere, da una parte delle forti connessioni urbane e dall’altra un sistema residenziale a misura d’uomo.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Grottaferrata(RM)
  • COMMITTENTE: Comune di Grottaferrata
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 12000 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto 2010PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con arch. Mauro Middei, arch. Riccardo Capocci
Parco Archeologico - Verucchio (Rimini)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

“L’architettura del suolo è sempre archetipa; l’architettura degli edifici è sovente legata agli stili” Francesco Venezia

Il progetto per il nuovo parco archeologico ed il museo multimediale prende le mosse da una riflessione profonda sul senso dello scavo. Sul concetto della storia e della stratificazione che le epoche successive hanno depositate sul territorio.
Confrontandoci con il tema di una necropoli siamo stati naturalmente guidati dalla suggestione dell’ipogeo, del nascosto e del mimetico. Partendo da alcune suggestioni visive e spaziali abbiamo cercato di applicare al programma funzionale uno schema di funzionamento basato sulla mimesi e sul basso impatto con il territorio circostante. La creazione di un nuovo paesaggio naturale attraverso un dispositivo mimetico e naturale.
Il taglio della terra, l’incisione, lo scavo diventano la cifra distintiva del progetto presentato e gli elementi della composizione complessiva del sistema. E’ sempre attraverso dispositivi ripetitivi che si costruisce la spazialità complessiva del parco, della città dei vivi, della città dei morti e del nuovo museo multimediale.
La piega diventa l’elemento primo, il modulo base, attraverso il quale definire il nuovo paesaggio naturale e tramite il quale insediare le nuove funzioni antropiche richieste dal bando e previste dal progetto.
Il progetto di suolo si propone come dispositivo capace di riorganizzare il territorio della dispersione seguendo una logica che non impone un nuovo ordine astratto ma tenta di disvelare l’ordine esistente. La ricerca semantica dei segni preesistenti, la volontà di riscoprire le tracce del passato non tanto in termini figurativi quanto in termini evocativi e di ragioni intrinseche di un linguaggio nuovo che attraverso le tracce del passato trova le ragioni del presente.
L’ottica è quella cinematografica; una sequenza di eventi, un susseguirsi di spazi e situazioni che delineano il palinsesto del territorio. Fotogrammi successivi ed autonomi che trovano nel montaggio in sequenza la loro logica complessiva e la loro completezza. Come nella rappresentazione quattrocentesca dell’Orazione dell’orto” del Mantegna l’operato dell’uomo e della natura sono raffigurati nel loro farsi, nel loro costituirsi come materia artificiale o naturale, così nel dispiegarsi del progetto la natura e l’artificio progettuale e compositivo si compongono in una sequenza cinematografica. L’uno diventa completamento ed integrazione dell’altro ed entrambe gli elementi, naturale ed antropico, contribuiscono alla costruzione del racconto architettonico e della costruzione del nuovo paesaggio contemporaneo.
Siamo convinti che la capacità di rivelare e valorizzare i caratteri fisici naturali o artificiali del luogo garantisce la sopravvivenza delle identità locali all’interno di una realtà sempre più omologata e globalizzata.
La forma del territorio si modifica continuamente ed il progetto presentato prefigura topografie possibili, le diverse conformazioni del suolo nel tempo prestabilito. Il progetto di suolo diventa opera aperta, costruzione di un paesaggio in divenire e scrittura di alcune delle possibili configurazioni all’interno del ciclo evolutivo dei cambiamenti. Il museo è un pezzo di parco ed il parco è parte integrante del museo. La logica compositiva ed il dispositivo costruttivo dei due elementi sono paragonabile e derivano dallo stesso approccio e dalle stesse ragioni; natura ed artificio tendono a confondersi ed integrarsi.
Le azioni progettuali operate per la realizzazione di questo nuovo paesaggio corrispondono alle strategie compositive messe in atto per la città dei morti ed il museo e per la città dei vivi: nel primo caso l’azione del corrugare produce quegli increspamenti che fanno riferimento ad alcuni fenomeni naturali di contrazione dovute ai movimenti del sottosuolo terrestre. Queste provocano sulla crosta increspamenti e tagli nel terreno stesso che diventano per il progetto occasioni di costruzione funzionale del progetto ed organizzazione compositiva del territorio. A questa strategia si aggiunge quella del perforare. Un’azione antica che fa riferimento alla realizzazione delle caverne, alla necessità di mettere in comunicazione ambienti ipogei. Questa azione si sviluppa nel collegamento e nella messa in coerenza funzionale delle due aree dei morti e dei vivi, unite attraverso uno spazio di piazza ipogeo e sottopassante la strada. Infine per l’area dei vivi il progetto sviluppa una tematica legata alla divisione, alla centuriazione romana ch consente un organizzazione logica del territorio ed un uso antropizzato dell’agro.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Verucchio (RN)
  • COMMITTENTE: Comune di Verucchio
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 105000 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto 2011
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con Liraat Visual
Headquarter Zanodobbio - Bergamo

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto prevede la realizzazione di un unico grande elemento iconografico e funzionale.Il progetto prevede la realizzazione di un unico grande elemento iconografico e funzionale.Un “muro” lineare che ricomprendendo tutta l’area destinata ai nuovi spazi. Un elementosintetico che ricomprenda tutte le funzioni rimettendo a sistema vecchi e nuovi spazi esterni efabbricati esistenti.Il lungo muro “abitato” realizzato in gabbioni riempiti di pietrame è in realtà un doppio murocon uno “spessore” di 13 metri ed altezza 10 metri all’interno del quale scorrono, come in unaproiezione i vari spazi e le diverse funzioni richieste dal bando.
Queste sono integrate e collegateattraverso uno spazio centrale lineare all’interno del quale si “muovono” tutti gli spazi funzionali,le parti interne e le zone sterne di esposizione che si alternano in sequenza. Esterno ed interno siconfondono tra di loro e si integrano in un unico grande spazio che li incornicia.All’interno del doppio muro si collocano in sequenza le funzioni necessarie che diventanocosì un unico sistema funzionale all’interno di una promenade architettonica che realizzerà lavisione pubblica che l’azienda vuole dare ai sui nuovi spazi. Un interno/esterno ricco di spazi eprospettive nuove.
Dall’esterno il grande muro ricuce in un unico “segno” tutto il sistema costruito e si ponecome elemento iconico che sintetizza l’immagine dell’azienda. Un elemento di schermo tra lesistemazioni esterne e più di servizio come il parcheggio ed il giardino, più intime, come i giardiniinterni, l’edificio e le funzioni di rappresentanza e la zona di lavoro dei piazzali e dei capannoni cherimangono protette alle spalle del nuovo grande muro abitato.Caratteristica del “muro” è anche l’introduzione di un sistema di coperture mobilisemoventi: grazie ad un sistema automatico permette a due coperture in acciaio di “slittare” sututta la lunghezza del muro per coprire dove necessario gli spazi esterni utilizzati ad eventiall’aperto o di creare ombreggiamento sulla hall principale.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Bergamo
  • COMMITTENTE: Privato
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 10.000 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto 2017
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con Arch. Andrea Berrettoni
Scuola Sassa - Aquila

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto presentato si basa sulla volontà di “ri-costruire” un contesto urbano attraverso unIl progetto presentato si basa sulla volontà di “ri-costruire” un contesto urbano attraverso unpolo di elevato rilievo pubblico come il plesso scolastico di Sassa. Un complesso ampio emultifunzionale che accoglierà numerosi studenti e diventerà polo attrattivo per molti cittadini.Una scuola immaginata come centralità urbana e caratterizzata da una forte connotazioneidentitaria sia in relazione alle caratteristiche fisiche del contesto sia per i caratteri immateriali eculturali radicati nel contesto sociale dei luoghi.Il sistema progettato vuole essere una ricucitura dei tessuti che si presentano comunquenell’intorno limitrofo. In particolare la tettonica generale del progetto si basa sulla lettura dellacollina verso sud che fa da bordo al lotto ed alle sue funzioni. Il polo scolastico diventa il naturaleproseguimento del pendio, contenendole in un “terrapieno abitato”.
L’edificio scolastico è stato progettato secondo principi di funzionalità, organicità e flessibilità eL’edificio scolastico è stato progettato secondo principi di funzionalità, organicità e flessibilità edalle forti connotazioni iconiche. Un sistema di spazialità differenti e di luoghi differenziati perdimensioni planimetriche, altezze e volumetrie in relazione alla funzione che ciascuno di essiassolve.Questi principi fondativi sono stati sintetizzati in due sistemi tettonici e funzionali molto chiari edistinti: La piazza/parco, spazio pubblico aperto e a disposizione della collettività e la scuola coni suoi spazi destinati allo studio, più chiusa e raccolta.
LA PIAZZA è interpretata come il nucleo delle funzioni pubbliche intorno alle quali si costruiscela nuova città e si fonda una comunità. E’ tutta la sistemazione degli spazi pubblici a livello zerosui quali si affacciano le funzioni più pubbliche della palestra, dei laboratori, della biblioteca edella mensa. Il progetto punta ad una grande accessibilità e riconoscibilità di questi spazi, nuoviluoghi dell’aggregazione collettiva intorno allo sport ed alla cultura, come un tempo le cattedralied i municipi. LA CITTA’ intesa come sistema più privato e dal tessuto più minuto è la scuola. Questa“sollevata” al primo livello ha una sua autonomia funzionale e volumetrica. Ha un assetto ditessuto più contenuto, quasi casbatico per alcuni spazi e aperto in ambienti ampi e flessibili perconsentire usi diversi ed attività interciclo e speciali nella massima disponibilità delle areepreviste dal progetto.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Aquila
  • COMMITTENTE: Pubblico
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 10.000 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto 2017
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con Arch. Antonio Stella Richter, Arch. Andrea Berrettoni, Arch. Giorgia Izzi, Arch. Sara Maneri
Piazza Belluno

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto prevede la suddivisione in tre grandi “Piazze”, spazi pubblici. Il primo , esistente è rappresentato dal parco dell’Artigliere; gli altri due sono inseriti dal progetto presentato e sono la “Piazza della Stazione” e la “Piazza delle scuole”. Il primo è uno spazio pubblico destinato alla gestione dei flussi pedonali in uscita dalla stazione e direzionati verso i mezzi pubblici ed i Kiss & Ride.
La separazione funzionale degli spazi e dei flussi corrisponde ad una identificazione architettonica degli spazi ed ad una caratterizzazione dei luoghi in termini spaziali, tettonici e materici.
Una riconoscibilità iconica dei nuovi spazi urbani che consente anche una facile ed opportuna identificazione funzionale delle diverse aree. L’impostazione progettuale su più livelli ha portato ad una individuazione di variabili separate, ma tra loro interagenti, in grado di costruire “layer” distinguibili ed altamente identitari. Ciascuna delle funzioni introdotte; a partire dal terminal degli autobus dovrà rivestire un ruolo da “protagonista” nella rappresentazione generale, ma anche integrarsi in un sistema omogeneo ed equilibrato di spazi ed elementi costruiti.
Il concept progettuale si basa sull’idea di costruire il maggior spazio pubblico pedonale possibile, dotando l’area del piazzale di un sistema qualificato di luoghi pedonali. Restituire un immagine iconica ai luoghi ma soprattutto “costruire” uno spazio, realizzare un ambiente riconoscibile e circoscritto; i cui limiti e confini siano ben identificati da elementi architettonici funzionali. Un “vuoto” in grado di essere “pieno”. Pieno di significati, di immagini e di ragioni intrinseche al progetto di riqualificazione proposto.
Quello che manca all’attuale piazzale è proprio un’idea d’insieme che possa mettere a sistema i diversi spazi e un “disegno” del vuoto dello spazio pubblico.
Obiettivo primario del nostro progetto è quello di destinare importanti porzioni di spazio alla pedonalità, restituendo spazi di uso civico ai cittadini. Fulcro di questa operazione sono i due spazi che fronteggiano la stazione e le scuole, la “Piazza della Stazione” e la “Piazza delle scuole”.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Belluno
  • COMMITTENTE: Pubblico
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 20.000 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto 2017
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con Arch. Andrea Berrettoni, Arch. Giorgia Izzi, Arch. Sara Maneri
Biblioteca - Lorenteggio (Milano)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto per la nuova biblioteca di Lorenteggio porta in attuazione un programma funzionale di riqualificazione urbana voluto dall’amministrazione per dotare di servizi e nuovi spazi un’area di grande centralità urbana nell’ambito della zona di prima cintura della città di Milano.Il progetto presentato mette” in figura e forma” gli obiettivi proposti di realizzare un edificio di forte identità e riconoscibilità architettonica ed al tempo stesso un sistema di spazi che possano connotarsi con come dispositivi per creare connessioni e sinergie con le funzioni circostanti.
L’obiettivo è quindi quello di trasformarlo in un luogo identitario e aggregativo per gli abitanti ed in una centralità anche per un territorio più ampio.
Il nuovo edificio si ispira alla Basilica di Sant’Ambrogio, simbolo morale e culturale della città. Di questa recupera le proporzioni e le forme planimetriche, riproponendo, aggiornandola, la tipologia ad aula centrale. Il sagrato esterno ed il grande portico pubblico sul fronte dell’edificio costruiscono il primo spazio urbano di filtro tra lo spazio pubblico e gli spazi pertinenziali dell’edificio. Questo da accesso alla biblioteca vera e propria ed al suo cortile e giardino privato posto sul retro dell’edificio.
La nuova biblioteca è strutturata come un sistema aperto ed integrato con il contesto. Il progetto prevede anche un attraversamento pubblico che consente non solo il collegamento funzionale con gli spazi interni ma anche la connessione ciclo pedonale tra via Lorenteggio ed il giardino adiacente la nuova biblioteca.. Il nuovo edificio sarà quindi in diretta connessione con la nuova fermata della metropolitana e con i servizi di quartiere adiacenti come il mercato e le strutture che verranno mantenute all’interno del giardino pubblico.
L’inserimento nel contesto è pensato non solo dal punto di vista funzionale ma anche volumetrico. Il progetto si pone come elemento orizzontale del paesaggio. Inserito nel giardino con una volumetria ad un solo livello che guadagna la doppia altezza e la grande sala lettura a doppia altezza attraverso i ribassamento del primo solaio. Svettano dal tetto i grandi lucernai per l’illuminazione della sala interna.
L’ingresso principale con la lunga cordonata collega direttamente il sistema con via Odazio e consente un collegamento pedonale lungo la via stessa con il mercato e con l’ex biblioteca la cui volumetria sarà conservata, come indicato dal bando

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Milano
  • COMMITTENTE: Pubblico
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 3.200 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto 2017
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO
Scuola - Matera

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

L'idea del Concept è quella di realizzare un manufatto integrato con l'ambiente. La realizzazione di un edificio che si possa integrare con il territorio in termini di forma e materiali. Il progetto prevede la realizzazione di spazi flessibili e molto integrati con le funzioni esterne. Patii interni, sale e laboratori, serra e orti costituiscono un UNICUM, un organismo edilizio che è anche una macchina per la cultura e la formazione.
Un grande telaio metallico diventa struttura portante delle diverse "scatole" funzionali ed al tempo stesso elemento portante del verde; rampicanti e verde "invadono" gli spazi interni/esterni della scuola realizzando un nuovo orizzonte costruito all'interno del paesaggio naturale con il quale il nuovo edificio si integra e parzialmente mimetizza.
Il telaio ha dimensione 9x9 ed è composto di una maglia di 6 campate per 6 campate impostata su due livelli. All'interno del grande telaio il progetto prevede il posizionamento dei diversi volumi che contengono le funzioni indicate dal bando.
All'interno il sistema prende luce ed aria da corti attrezzate a verde che consentono di introiettare l'ambiente esterno all'interno dell'edificio. Il telaio sarà parzialmente attrezzato a verde con il sistema degli orti e delle coltivazioni che entrano all'interno della grande "pergola" attrezzata della nuova scuola.
Il nuovo edificio è stato pensato come sistema complesso e sicuro dal punto di vista strutturale e sismico. Sia la struttura portante quanto gli elementi portati e di finitura rispettano i canoni e le normative antisismiche. In particolare si è progettato pensando alla leggerezza che consente di diminuire il rischio degli effetti provocati dal sisma.
Dal punto di vista ambientale il progetto prevede l'installazione di nuove tecnologie finalizzate al risparmio energetico ed al soddisfacimento del fabbisogno dell'edificio stesso. Sono previste sonde geotermiche interrate e pannelli fotovoltaici in copertura.
Le scelte dei materiali sono finalizzate al comfort ambientale interno della scuola. Grande attenzione è stata posta nella scelta di soluzioni tecnologiche in grado di configurare un edificio efficiente dal punto di vista energetico e performante dal punto.
Gli spazi della scuola sono poi divisi in zone funzionali che corrispondono ad altrettante zone climatiche. Le temperature dei diversi ambiti funzionali saranno controllate separatamente ed attraverso sistemi di controllo in remoto che consentiranno risparmi energetici ed ottimizzazioni dei consumi dell'intero edificio.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Matera
  • COMMITTENTE: Pubblico
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 6.000 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto 2016
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con Arch. Andrea Berrettoni, Arch. Giorgia Izzi, Arch. Sara Maneri
Ospedale - Merano (Bolzano)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto per la realizzazione del nuovo pronto soccorso dell'ospedale di Merano nasce dall'esigenza dell'azienda ospedaliera di razionalizzare e riorganizzare i percorsi a partire dall'esigenza di dover ampliare il pronto soccorso e realizzando anche una camera calda attualmente assente.
Il progetto prevede quindi una semplificazione dei percorsi utilizzando il suolo esistente ma coinvolgendo un nuovo acceso più diretto e funzionale verso la zona da servire. Il pronto soccorso viene ampliato creando una piastra sospesa sul giardino che contiene ad un primo livello inferiore funzioni direzionali e di terziario.
Al fine di non consumare suolo la struttura è prevista come sospesa e dotata di grandi patii e cortili "passanti" che lasciano penetrare la luce al piano del parco consentendo anche una illuminazione ed una areazione naturale degli spazi funzionali dei due livelli superiori.
Anche a livello architettonico la scelta di una facciata ventilata leggera e modulare restituisce un immagine di contemporaneità e di versatilità del sistema

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Merano (BZ)
  • COMMITTENTE: Comune di Merano
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 1400 mq; 5200 mc
  • CRONOLOGIA: Progetto 2009
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con SPTA e arch. Paolo Digiacomantonio
Casa di Accoglienza - Bush'at (Albania)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

l sito sul quale sorge il nuovo centro di accoglienza e studi ha un’area di 1.260 mq e si trova lungo la strada di principale collegamento tra le città di Skoder e Tirana. Il rudere esistente sull’area sarà completamente demolito per permettere la realizzazione della nuova costruzione. Dopo aver trasportato in discarica i materiali si potrà effettuare il rilivellamento del terreno e la sistemazione delle nuove quote di progetto.
Queste, accompagnando il terreno, determinano una zona di ingresso a raso alla quota +0.00 dalla strada esterna, ed una zona più bassa del giardino della parte retrostante l'edificio posta a quota -1.08 riconnesse tra di loro da un sistema di terrazzamenti del terreno nella corte centrale.
Lo spiccato delle fondazioni di tipo a trave rovesciaè posto tutto al di sopra del livello di falda. Solo la parte relativa ai locali tecnici ed ai serbatoi è posta interrata al di sotto della quota del giardino a -1.08.
La configurazione della sezione prevalente pianeggiante permette di avere, quindi, delle condizioni di grande facilità rispetto al cantiere, all’approvvigionamento e all’accessibilità.
Le condizioni ambientali garantiscono un clima mite e temperato. I livelli di pioggia non eccessivi e l’assoluta scarsità delle condizioni di neve hanno permesso di realizzare un edificio dalle caratteristiche mediterranee e solari dal punto di vista tipologico e dei materiali.
Considerando l’esposizione solare l’edificio è stato pensato come un sistema aperto e permeabile verso Sud, la grande corte centrale aperta trova possibilità di irraggiamento solare sul lato Sud grazie alla ridotta altezza dei corpi di fabbrica ed alla forma dell’edificio che si apre a raccogliere il sole. Oltre agli spazi aperti e scoperti del giardino e del patio l'edificio è dotato di porticati e di un'ampia pensilina (1.8m di larghezza) per riparare dall’irraggiamento nelle ore più calde consentirà un uso dello spazio molto vario ed integrato. Le parti chiuse del corpo di fabbrica dialogheranno con l’eterno attraverso zone di filtro aperte ma coperte; la presenza di parti esterne pavimentate e di grandi spazi riservati ad orti e giardini garantirà un uso diversificato dei luoghi del complesso architettonico. Grazie al clima favorevole è stata privilegiata la presenza del verde e di spazi aperti e comuni di aggregazione che garantiranno il funzionamento di una comunità integrata.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Bush'at (Albania)
  • COMMITTENTE: Confraternita dei padri missionari della carità
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 1260 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto 2003
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO
Ponte Pedonale - Civita di Bagnoregio (Viterbo)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto per il nuovo ponte di collegamento con il borgo di Civita di Bagnoregio nasce dall’esigenza di dare soluzione definitiva al collegamento tra la nuova cittadina ed il paese abbandonato per molti anni. La natura franosa dei terreni, il crollo della vecchia di strada di collegamento e l’emigrazione hanno relegato per molti anni il borgo in una situazione di abbandono.
Civita è oggi non più la “città che muore” ma un bene storico artistico patrimonio comune e protetto. Il concorso chiede soluzioni progettuali per la riqualificazione e sostituzione del ponte provvisorio realizzato con struttura in cemento armato nel 1965.
Il nostro progetto è concepito come un edificio- ponte. Un luogo di attraversamento e cultura; una nuova porta contemporanea per il borgo. Il ponte, ad andamento lineare parabolico è l’impalcato di estradosso e di copertura di un sistema lineare museale di accesso alla città. Un ponte abitato in grado di svolgere la doppia funzione di collegamento ciclo pedonale con l’abitato e di realizzare una nuova struttura culturale e turistica a servizio del borgo stesso.
A valle dell’infrastruttura un parcheggio di scambio si collega in esterno con l’impalcato superiore ed ha un accesso diretto alla zona museale contenuta all’interno del doppio sistema di muro a sostegno del ponte stesso. All’interno un museo della storia del borgo, una sala multimediale ed un percorso turistico permetteranno agli utenti ed ai visitatori di avere un’informazione esaustiva e completa della storia del borgo e della vita dei luoghi.
Il percorso sarà dotato di stanze tematiche che scavate all’interno del manufatto realizzeranno altrettante terrazze visuali sul paesaggio. Elemento antropico e naturale si uniscono in un'unica soluzione che anche grazie all’utilizzo di materiali integrati dal punto di vita materico e colorimentrico, tipo l’acciaio corten e il tufo, tipico della rocca e dei calanchi circostanti.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Civita di Bagnoregio (VT)
  • COMMITTENTE: Comune di Viterbo
  • DATI DIMENSIONALI: Lunghezza 600 metri
  • CRONOLOGIA: Progetto 2008
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con Arch. Paolo di Giacomantonio
Villaggio Olimpico - Pechino

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto per il villaggio olimpico a Pechino prevede la realizzazione di 500 unità immobiliari da 500 mq ciascuna. Le singole unità, accorpate poi in un sistema integrato che costituirà un intero quartiere saranno successivamente messe sul mercato per essere vendute e realizzare un distretto culturale ed artistico.
Il nostro progetto prevede la realizzazione di case con sistemi modulari realizzati a secco e con la possibilità di assemblaggio in forma e maniera differenti. Le singole unità sono realizzate su tre livelli di cuiil primo pubblico realizza degli spazi interconnessi con il sistema degli spazi esterni. Gli altri due livelli sono destinati ad abitazione; mentre il tetto diventa un roof garden attrezzato che moltiplica in quota il suolo verde del comparto urbano.
Dall'assemblaggio delle diverse unità abititive si realizza un sistema continuo ed unitario volumetricamente ma svuotato al piano terra e dotato di spazi terrazzati ed aperti ai due livelli superiori. La possibilità di assemblare e raddoppiare o triplicare le dimensioni delle unità abitative garantirà una grande flessibilità nella commercializzazione del complesso edilizio.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Pechino CINA
  • COMMITTENTE: Municipalità di Pechino
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 5000 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto di concorso 2007 selezionato dall'Ente Banditore per la realizzazione
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con arch. Paolo Digiacomantonio
Vinitaly

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto per i padiglioni della Regione Abruzzoal Vinitaly 2007 realizza la previsione a base di concorso di prevedere due distinti padiglioni in due aree destinate alla diffusione del prodotto enologico abruzzeseed al suo lancio commerciale.
Le strutture progettate prevedono dei grandi elementi aggettanti che sovrastano gli stand costruendo degli spazi sospesi destinati alle attività comuni e di divulgazione generale del settore. Questi costituiscono anche l'elemento di ingresso e di riconoscimento delle aree dedicate. La porta dei prodotti della Regione Abruzzo.
Il pavimento, unico e continuo, è costruito da un elemento trasparente e contenitore di un tappeto di foglie. Il richiamo ad elementi naturali e leggerezza costituisce uno dei punti principali della nostra proposta progettuale che si orienta, attraverso l'uso di materiali riciclati, ad una sostenibilità del progetto, accompagnado la connotazione temporanea dell'intervento.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Verona (VR)
  • COMMITTENTE: Fiera Verona - Regione Abruzzo
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 6000 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto 2007
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con arch. Paolo Di Giacomantonio, arch. Mauro Middei
Centro Culturale Alessandrino

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il nuovo centro culturale del quartiere alessandrino rappresenterà una realtà di servizi nuovi e sistemi di aggregazioni fondamentali per un quartiere di periferia che endemicamente non è dotato di spazi pubblici.

Il nostro progetto si è concentrato sulla realizzaine di spazi di aggregazione e connessione che costruissero un pezzo di tessuto connettivo utile a rimettere a sistema il quartiere con il parco ed a costruire nuove spazialità pubbliche. Obiettivo del nuovo assetto urbano è quello di integrare le strutture culturali con il territorio rendendole omogenee ai sistemi di spazi esistenti. Una grande "crepa" trasversale costituisce l'asse principale del sistema che accompagna lo sviluppo longitudinale del nuovo centro culturale bordandoil sistema del centro sportivo che chiude il sistema urbano degli isolati.

SCHEDA PROGETTO

  • LUOGO: Roma (RM)
  • COMMITTENTE: Comune di Roma
  • DATI DIMENSIONALI: Superficie 1200 mq
  • CRONOLOGIA: Progetto di concorso 2007
  • PROGETTO ARCHITETTONICO: AT STUDIO con arch. Paolo Di Giacomantonio
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